martedì 17 novembre 2009

De chi sito ti?

Stamatina presto xè morta a me ultima nona. In grassia del Signore.
A femena de a me vita. O saveva anca me moroxa, co me nona Pina no ghe xé storia, xé sempre stà ea a mejo. E desso?
Giuseppina Simioni detta Pina, Nona Pina, come quea dee tajadee. Menda Florio detta Frollia.
Doxento soree (una mericana) e soeo do fradei, ma forti però. 80 ani justi.
Un metro e ottantasinque par cinquanta chii. Moja. Na vis-cia. O na modea. Na devosion granda pa a Madona, so sicuro che xé pi i rosari diti che i dì che a ga vissuo. Na statua e un cero impissà casa, sempre. Voeva far netare a Madona in piassa parchè a xera un poco onta. "E dixi na Ave par mi aea Madona e un Rechimeterna pa to nono".
A gà lavorà in fianda, tolto su tanti sparaxi, fato 5 fioi e a ga avuo tanti mai, de tuto, ma a xè morta pa ultima de me noni. Na storia de me nono voe che pa ciapare a pension de invaidità a se ga presentà dal dotore co na sopressa ligà al coeo soto i vestiti. E cussì a ga ciapà a pension a 35 ani. 50 ani de ospedai o ospissi. Padoa, Bassan, Citadea, Camposampiero, Galiera. Un quarto de stomago, scarsa circoeassion, cuore co a batarea, pee fragie, vaeori bassi.
Ma a rideva sempre. E quanto che a ga lavorà.
E patate roste pì bone del mondo le ga fate ea. Co e patate cornete. Poareti tuti quei che no e ga sercà. Poareti tuti quei che no ga conossuo so nona. Beati quei che oltre aea sua, ga conossuo anca a mia.
Ex mojer de Francesco Gasparotto, detto Cesco, omo esperto de legno, malta, bestie ma soratuto tera; gran fis-cio, tenore, co do muscoi da pico da far impresion, gnanca un cavejo e a tessera de l'assion catoica in scarsea. Ex mojere parchè lu xe morto prima.
No a se ga mai mossa da casa. Soeo na volta a xè 'ndà a Lurd. Anca se no a parlava francese.
Ecco, incò so un toxo moderno parchè no go pì gnente che me ricorda e tradission, da dove che vegno, da chi che go ciapà, de chi che so. So de Cesco e a Pina, tuto me noni. Nessun vecio me conosse, ma se dixo che so de Cesco e a Pina aeora tuti me riconosse. Ghe somejo.

Doman vo vanti, uncò so stufo.

venerdì 9 ottobre 2009

benito berlusconi

usando le tue stesse parole: sei più alto che onesto.
chi non vede le analogie col ventennio ha già perso.
farabutto mammone e fannullone.

giovedì 24 settembre 2009

alì babà

Ali Babà e i quaranta ladroni
è una pippa confronto a Berlusconi,
che con Feltri, oppositore all'Indipendente,
al Giornale ha un ottimo dirigente.

mercoledì 23 settembre 2009

buon compleanno

"And she was blinded by the light. Cut loose like a deuce
Another runner in the night. Blinded by the light
She got down but she never got tight, but she'll make it alright"
blinded by the light - bruce springsteen

che più o meno fa

E lei era accecata dalla luce, persa e indiavolata, un'altra che scappa nella notte.
Accecata dalla luce, è caduta in basso e non è mai stata salda, ma farà andare tutto a posto anche stavolta.


Nel 60esimo del mio rocker, col suo primo singolo, la canzone "la mas fina" per i 25 della mia amica Lucia.



lunedì 14 settembre 2009

il grande baboomba

dove vai, dove vai, e prestami la faccia dai,
che devo fare brutta figura e dopo vado mille all'ora.

quando massa e quando gnente. questione di stabilità. equilibrio. costanza. linearità. non staticità e non immobilità. moto di stabilità, equilibrio di moto, come un funambolo che avanza su una corda nel vuoto. tu non sei buono. o salti tanto o stai fermo. potresti, ma non pensi di farcela, oppure non ci pensi, ma ce la faresti. sono affari tuoi, forse non si aveva neanche il diritto di provare a farti camminare diritto. ma sta attento. non ci si dovrebbe neanche preoocupare, ma i mestieri van fatti tutti bene se vuoi migliorare il mondo. quindi sta attenta

venerdì 11 settembre 2009

11 Settembre ... 1683

L'11 settembre è data molto evocativa, per i fatti recenti, del moderno e attuale scontro tra cultura occidentale e islam integralista. ma non tutti sanno che coincide con la data dello stop all'invasione turca dell'europa. l'11 e 12 settembre 1683 a Vienna un'alleanza tra cristiani (esclusi i francesi) sconfigge l'esercito turco che assediava la città. da lì partirà la riconquista dei balcani e la disfatta dell'impero ottomano.
forse che a Osama gli fosse rimasta sul groppone?



LA BATTAGLIA DI VIENNA
di Renato Cirelli

L’impero ottomano, che aveva ormai conquistato i paesi balcanici fino alla pianura ungherese, il 1° agosto 1664 era stato fermato nella sua avanzata dagli eserciti imperiali guidati da Raimondo Montecuccoli (1609-1680) nella battaglia di San Gottardo, in Ungheria.

Poco dopo però, sotto l’energica guida del Gran Visir Kara Mustafà (1634-1683), l’offensiva turca riprende, incoraggiata incoscientemente da Luigi XIV nella sua spregiudicata politica anti-asburgica, e approfitta della debolezza in cui versano l’Europa e l’Impero.

Solo la Repubblica di Venezia contende ai Turchi ogni isola dell’Egeo e ogni metro di Grecia e di Dalmazia combattendo orgogliosamente da sola la sua ultima e gloriosa guerra, che culmina con la caduta di Candia nel 1669, difesa eroicamente da Francesco Morosini il Peloponnesiaco (1618-1694).

Dopo Creta, nel 1672 la Podolia — parte dell’odierna Ucraina — viene sottratta alla Polonia e nel gennaio del 1683, a Istanbul, vengono inastate le code di cavallo di battaglia in direzione dell’Ungheria e un immenso esercito si mette in marcia verso il cuore dell’Europa, sotto la guida di Kara Mustafà e del sultano Maometto IV (1642-1693), con l’intento di creare una grande Turchia europea e musulmana con capitale Vienna.

Le poche forze imperiali — appoggiate da milizie ungheresi guidate dal duca Carlo V di Lorena (1643-1690) — tentano invano di resistere. Il grande condottiero al servizio degli Asburgo prende il comando benché ancora convalescente di una grave malattia che lo aveva portato sull’orlo della morte, dalla quale — si dice — l’abbiano salvato le preghiere di un padre cappuccino, il venerabile Marco da Aviano (1631-1699). Il religioso italiano, inviato del Papa presso l’Imperatore e instancabile predicatore della crociata anti-turca, consiglia che tutte le insegne imperiali portino l’immagine della Madre di Dio. Da allora le bandiere militari austriache manterranno l’effigie della Madonna per due secoli e mezzo, fino a quando Adolf Hitler (1889-1945) le farà togliere.

Le "campane dei turchi"

L’8 luglio 1683 l’esercito ottomano muove dall’Ungheria verso Vienna, vi giunge il 13 luglio e la cinge d’assedio. Durante il percorso ha devastato le regioni attraversate, saccheggiato città e villaggi, distrutto chiese e conventi, massacrato e schiavizzato le popolazioni cristiane.

L’imperatore Leopoldo I (1640-1705), dopo aver affidato il comando militare al conte Ernst Rüdiger von Starhemberg (1638-1701), decide di lasciare la città e raggiunge Linz per organizzare la resistenza della Germania contro il tremendo pericolo che la sovrasta.

Nell’impero suonano a stormo le "campane dei turchi", com’era già accaduto nel 1664 e nel secolo precedente, e inizia la mobilitazione delle risorse militari imperiali, mentre l’imperatore tesse febbrilmente trattative per chiamare a raccolta tutti i principi, cattolici e protestanti, sabotato da Luigi XIV e da Federico Guglielmo di Brandeburgo (1620-1688), e chiede l’immediato intervento dell’esercito polacco, appellandosi al supremo interesse della salvezza della Cristianità.

Papa Innocenzo XI

In questo momento drammatico dà i suoi frutti la politica europea e orientale da anni promossa dalla Santa Sede, soprattutto per merito del cardinale Benedetto Odescalchi (1611-1689), eletto Papa con il nome di Innocenzo XI nel 1676, beatificato nel 1956 da Papa Pio XII (1939-1958).

Convinto custode del grande spirito crociato, il Pontefice, che da cardinale governatore di Ferrara si era guadagnato il titolo di "padre dei poveri", ispira una politica lungimirante tesa a creare un sistema di equilibrio fra i principi cristiani per indirizzare la loro politica estera contro l’impero ottomano. Avvalendosi di abili e decisi esecutori come i nunzi Obizzo Pallavicini (1632-1700) e Francesco Buonvisi (1626-1700), il venerabile Marco da Aviano e altri, la diplomazia pontificia media e concilia i contrasti europei, pacifica la Polonia con l’Austria, favorisce l’avvicinamento con il Brandeburgo protestante e con la Russia ortodossa, difende perfino gli interessi dei protestanti ungheresi contro l’episcopato locale, perché tutte le divisioni della Cristianità dovevano venir meno davanti alla difesa dell’Europa dall’islam. E, nonostante gli insuccessi e le incomprensioni, nell’"anno dei Turchi" 1683 il Papa riesce a essere l’anima della grande coalizione cristiana, trova il denaro in tutta Europa per finanziare le truppe di grandi e di piccoli principi e paga personalmente un reparto di cosacchi dell’esercito della Polonia.

L’assedio

Intanto a Vienna, invasa dai profughi, si consuma la via crucis dell’assedio, che la città sopporta eroicamente. 6.000 soldati e 5.000 uomini della difesa civica si oppongono, tagliati fuori dal mondo, allo sterminato esercito ottomano, armato di 300 cannoni. Tutte le campane della città vengono messe a tacere fuorché quella di Santo Stefano, chiamata Angstern, "angoscia", che con i suoi incessanti rintocchi chiama a raccolta i difensori. Gli assalti ai bastioni e gli scontri a corpo a corpo sono quotidiani e ogni giorno può essere l’ultimo, mentre i soccorsi sono ancora lontani. Sollecitato dal Papa e dall’imperatore, alla testa di un esercito, muove a marce forzate verso la città assediata il re di Polonia Giovanni III Sobieski (1624-1696), che già due volte aveva salvato la Polonia dai turchi. Finalmente il 31 agosto si congiunge con il duca Carlo di Lorena, che gli cede il comando supremo, e, quando viene raggiunto da tutti i contingenti dell’impero, l’esercito cristiano si mette in marcia verso Vienna, dove la situazione è ormai drammatica. I turchi hanno aperto brecce nei bastioni e i difensori superstiti, dopo aver respinto diciotto attacchi ed effettuato ventiquattro sortite, sono allo stremo, mentre i giannizzeri attaccano, infiammmati dai loro predicatori, e i cavalieri tatari scorazzano per l’Austria e la Moravia. L’11 settembre Vienna vive con angoscia quella che sembra l’ultima notte e von Starhemberg invia a Carlo di Lorena l’ultimo disperato messaggio: "Non perdete più tempo, clementissimo Signore, non perdete più tempo".

La battaglia

All’alba del 12 settembre 1683 il venerabile Marco da Aviano, dopo aver celebrato la Messa servita dal re di Polonia, benedice l’esercito schierato, quindi, a Kalhenberg, presso Vienna, 65.000 cristiani affrontano in battaglia campale 200.000 ottomani.

Sono presenti con le loro truppe i principi del Baden e di Sassonia, i Wittelsbach di Baviera, i signori di Turingia e di Holstein, i polacchi e gli ungheresi, il generale italiano conte Enea Silvio Caprara (1631-1701), oltre al giovane principe Eugenio di Savoia (1663-1736), che riceve il battesimo di fuoco.

La battaglia dura tutto il giorno e termina con una terribile carica all’arma bianca, guidata da Sobieski in persona, che provoca la rotta degli ottomani e la vittoria dell’esercito cristiano: questo subisce solo 2.000 perdite contro le oltre 20.000 dell’avversario. L’esercito ottomano fugge in disordine abbandonando tutto il bottino e le artiglierie e dopo aver massacrato centinaia di prigionieri e di schiavi cristiani. Il re di Polonia invia al Papa le bandiere catturate accompagnandole da queste parole: "Veni, vidi, Deus vicit". Ancor oggi, per decisione di Papa Innocenzo XI, il 12 settembre è dedicato al SS. Nome di Maria, in ricordo e in ringraziamento della vittoria.

Il giorno seguente l’imperatore entra in Vienna, festante e liberata, alla testa dei principi dell’impero e delle truppe confederate e assiste al Te Deum di ringraziamento, officiato nella cattedrale di Santo Stefano dal vescovo di Vienna-Neustadt, poi cardinale, il conte Leopoldo Carlo Kollonic (1631-1707), anima spirituale della resistenza.

Il riflusso dell’islam

La vittoria di Kalhenberg e la liberazione di Vienna sono il punto di partenza per la controffensiva condotta dagli Asburgo contro l’impero ottomano nell’Europa danubiana, che porta, negli anni seguenti, alla liberazione dell’Ungheria, della Transilvania e della Croazia, dando inoltre possibilità alla Dalmazia di restare veneziana. È il momento in cui maggiormente si palesa la grandezza della vocazione e della missione della Casa d’Austria per il riscatto e per la difesa dell’Europa sud-orientale. Per svolgerla, essa mobilita sotto le insegne imperiali le risorse di tedeschi, ungheresi, cèchi, croati, slovachi e italiani, associando veneziani e polacchi, costruendo quell’impero multietnico e multireligioso, che darà all’Europa Orientale stabilità e sicurezza fino al 1918.

La grande alleanza, che riesce a prender vita all’ultimo momento grazie a Papa Innocenzo XI, ricorda l’impresa e il miracolo realizzati un secolo prima grazie all’opera di Papa san Pio V (1504-1572) a Lepanto, il 7 ottobre 1571. Per la svolta impressa alla storia dell’Europa Orientale la battaglia di Vienna può essere paragonata alla vittoria di Poitiers del 732, quando Carlo Martello (688-741) ferma l’avanzata degli arabi. E l’alleanza che nel 1684 viene sancita con il nome di Lega Santa vede un accordo unico fra tedeschi e polacchi, fra impero e imperatore, fra cattolici e protestanti, animata e promossa dalla diplomazia e dallo spirito di sacrificio di un grande Papa, tutto teso al perseguimento dell’obiettivo della liberazione dell’Europa dai turchi.

In quell’anno si realizza una fraternità d’armi cristiana che dà vita all’ultima grande crociata e che, dopo la vittoria e cessato il pericolo, è presto dimenticata; ma, dopo Vienna, in Europa le "campane dei turchi" tacciono per sempre.

i consigli di un pirla

Ho tanti pregi quanti difetti, mi mancheranno le virtù
ma un fratello maggiore non ha sempre ragione, solo qualche anno in più
e so darti il tormento su tutto è chiaro dovrei finirla
ma per tua disgrazia non ho figli e da lasciarti ho i consigli di un pirla

Se ti dicono di alzarti tu siedi
e quando siedono tu alzati in piedi,
non aver fede solo in quello che vedi
insegui i sogni fino a quando li credi veri!


T’insulteranno a gran voce e tu ridi,
ti chiuderanno la bocca e tu scrivi,
se ti picchieranno e t’imporranno divieti,
tu fatti beffa dei tuoi padroni
e canta i loro segreti

a Guido, che è una brava persona

Get up, stand up, get up for your rights, don't give up the fight. CAPIO?

venerdì 4 settembre 2009

più in là di uno sputo

mi son fermato sul più bello col diario de "l'ultima estate". manca il più bello, la parte - cronaca + sentimento, ma siccome c'è qualcuno che non si merita di sapere quante volte vado a pisciare al giorno, figurati se mi interessa raccontargli le mie emozioni. impressioni di settembre.
ho passato una bellissima estate. camposcuola e corsica. avrei un sacco di cose belle e positive da raccontare, ma non lo farò.
sono stato in turchia, a ragionar di apparecchi illuminanti, lampade, kebap, thé, caffè, pistacchi, frutta, turche, curdi, smirne, ataturk, europa, bagni, alluminio, minareti, ramadam, bosforo, armeni. ma soprattutto armeni. poi un bel turco biondo e con gli occhi verde chiaro come il mare di rodi mi dice una parola sola: berlusconi. e ride di un gusto e io là che mi rodo di vergogna. black-out. nero-fuori. nero-dentro. volevo restare là, mi sentivo più libero. non volevo tornare a casa. un'angoscia, un'oppressione, prigionia, umidità, buio, soffocamento. alla faccia della casa delle libertà...
mi hai messo in un tutti contro tutti. ma c'è chi resiste.
mi impedisci di parlare. ma c'è chi resiste.
mi fai vedere solo quello che vuoi tu. ma c'è chi resiste.
demonizza pure tutti quelli che a te non si piegano, fammi vivere male, tanto io credo nella resistenza, in garibaldi, nella solidarietà, nella diversità, in dio, nel vicenza calcio, nell'africa e nel medio oriente, in mia nonna pina, nei miei amici, negli stranieri che non ce la fanno più. insomma tu sei l'ultimo della lista. e io sono highlander, e la mia missione ogni giorno sarà convincere una persona a guardare più in là di uno sputo.
salam aleikum

mercoledì 12 agosto 2009

15/08/07 Ferragosto

sveglia alle 10.00; siamo proprio in ferie. i nostri vicini veneziani ascoltano herman medrano a colazione. il piede di lele gli fa male, e lo portiamo al pronto soccorso di aquadulce, dove rapidamente lo fasciano e gli dicono di tenersi il male. ergo decidiamo di fare la tappa di trasferimento per malaga. la visita di almeria salta completamente x infortunio di uno dei gitanti. peccato davvero. era una bella città di mare sullo stile arabo. nota: per strada attraversiamo il "tunel de la mona". ore 19.00 parcheggiamo il camper drio strada, non c'è posto da nessuna parte. malaga è una città grande e c'è la feria. inoltre c'è molto turismo. siamo passati per torremolinos x vedere se c'era posto, ma dopo una lunga camminata abbiamo trovato l'officina de turismo chiusa. vabbè, bella città comunque. volevamo fare la doccia in spiaggia ma alle 20.30 chiudono l'acqua. e in camper abbiamo un problema di pendenza per cui lo scarico non fa il suo dovere. nico canta canzoni liriche intramezzate da "facciamo le spugnature" o da "capitano, abbiamo la piscina". di giorno invece minaccia di rompere tutto, o di inculare lele. io invece minaccio lele di batterlo. per cui lele ne esce battuto e col culo rotto. altro commento di nicola: "ieri sera aquadulce davvero bella, altro che pompino ionico, là...". particolare: qui a malaga ci sono i gatti in spiaggia. non si è mai visto. usciamo alle 22.00 e troviamo una marea di gente in stato alcolico-comatoso. la feria è proprio nel pieno. gente smantellata, sporco dappertutto, odori nauseabondi, strade appiccicose. andiamo a mangiare e dopo mezz'ora che io, lele e nico aspettiamo, ci dicono che non c'è paella. mangiamo carne e ci facciamo fare un bello sconto. a mezzanotte chiude tutto, stranissimo, ma visto lo stato della gente, capiamo che è stata una giornata campale. nicola ogni volta che vede uno spolpo (e qui ce ne sono tanti) gli dice "eh, mai sabo no vien" o quando qualcuno suona il clacson " viva i spusi"; le comiche. oggi per strada ha litigato con uno che era in motorino. lo ha affiancato e ha dialogato proponendosi in un perfetto italiano, che neanche noi sapevamo potesse parlare. quando dicono che il dialetto veneto somiglia allo spagnolo... comunque: esto es el rock&roll (e questa xè imposibie da contare)

venerdì 31 luglio 2009

14/08/2007

ieri sera abbiamo giocato a carte, gnagno con modifica calcistica. nico è andato a letto e noi tre abbiamo fatto un giro nella spiaggia deserta. mare mosso. stamattina mi sveglio con lo stimolo e vado al cesso. torno e passo il rotolo di carta a nicola che poi lo passerà a stefano. staffetta al bagno praticamente. è il vero leitmotiv de sti giorni. comunque. colazione e servizi, gruppo giallo refettorio. carichiamo il potente mezzo, scarichiamo le acque grigie e nere (compito che naturalmente spetta a lele) e partiamo. guida lele, si vede da come trema la scrittura. destinazione almeria. alle 14.00 raggiungiamo quota 2.000km. paesaggio desertico-lunare, e difatti qui giravano i film spaghetti-western. alle 16.00 raggiungiamo il campeggio a roquetas de mar. i ragazzi vanno in spiaggia. io no perchè non vorrei mi venisse mal di testa di nuovo. sistemo un pò di cose, scrivo le cartoline di rito, faccio il bucato da brava massaia. di fronte abbiamo una coppia di belgi che alle 17.30 stanno mangiando. finiranno alle 22.30. siamo circondati da coppiette. il comun denominatore è che le lei sono tutte sopra il peso medio. sgionfe insomma. doccia e preparo la cena. spritz con patatine, pasta al sugo e raquante schifezze. ci trattiamo bene. la coppietta della tenda accanto è da vedere... sempre per manina, baxi, baxetti, spalmamenti di crema vicendevoli. due elefanti che si muovono come farfalle sulla via dell'amore. lele in acqua ha pestato un riccio marino e si sta sezionando il piede per togliere le spine. soffre davvero sto giro. alle 22.00 faccio un giro per vedere se c'è un medico. non lo trovo, ma constato che alle 22.00 scatta la gara mondiale di "ossi soa graea". il camping è davvero grande e ogni tenda/caravan/camper/bungalow ha la sua griglietta fumante. carbonella a quintali che esce dai bagagliai, truppe di volontari che fanno aria alle braci. un turbinio di profumi di bistecche, salsicce e quant'altro il nobil mas-cio ci fa dono. che spettacolo. spettacolari anche le esemplari femmine che girano per il campeggio. ci sono meno italiani, e mi sento un pò più a mio agio. all'estero cerco sempre di non farmi riconoscere come l'italiano del luogo comune. cerco di integrarmi e farmi rispettare come persona educata. mi rendo però conto che l'italiano-luogo comune la fa da padrone, e generalmente è malvisto. anche i miei compagni di viaggio rientrano un pò nello schema. questione di cosmopoliticità? conoscere le lingue aiuta molto. serata: io e lele in camping a giocare a carte ai giochi più assurdi, stefano e nicola sono stati alla vicina e amena aquadulce, riportando favorevoli commenti.

13/08/2007

stanotte abbiamo finalmente dormito bene e ci siamo svegliati alle 9.00. abbiamo deciso di partire domani, per dove non si sa. scendiamo a valencia in bus. visita con camminatona inclusa nel servizio. la lonja era chiusa, peccato. ci siamo dati anche allo shopping. siamo rientrati presto e siamo andati in spiaggia. piccolo particolare: ci sono parecchi nudi integrali... spiaggia di nudisti? a giudicare dalla quantità di teghe, meloni, frittole e quant'altro, o siamo al mercato alimentare o siamo proprio in una spiaggia di nudisti. stefano ride ad ogni ciccio che vede, se la gode proprio. però se ci sfilavamo il costume anche noi forse ci sarebbe sembrato tutto normalissimo. vabbè... però quanti ricchioni. qua in spagna italiani, fighe e culatoni. spagnoli normali tutti in ferie. rientro per primo perchè ho un gran mal di testa e scopro che cip&ciop (stefano e lele) hanno giocato a pallavolo igniudi in mia assenza. me la sono persa. comunque quando tornano nicola riesce finalmente a cagare; gran festa, mortaretti e trick-track. e come dice lui "tolto il tappo non mi ferma più nessuno". infatti dopo due ore ritorna dal bagno con aria molto soddisfatta. se la media resta di 1 cagata all'ora dobbiamo comprare altra carta. anche perchè lele quando ha un secondo libero o prende sonno o va al cesso. una vera latrina umana. serata tranquilla al camping. risotto allo zafferano. domani mattina partiamo per almeria o cartagena.

12/08/2007

ore 7.30 arriviamo a valencia pinedo, coll vert. per fortuna c'è posto. ci accampiamo e ci prepariamo per una giornata di relax. siccome un pò piove, recuperiamo sonno. nicola ha sognato di parlare con skin di sparaxi, e poi di essere rapito. lele ha sognato di trombarsi la katia come un vero pornodivo. si, ma la elisa? si sta lusingando... abbiamo dei vicini tedeschi che sembrano usciti dalla 2° guerra. sidecar, motorhome con cabina al traino, cane e sostanze sospette. artisti? boh, però un pò fanno paura. altri vicini: un camper di veronesi e parecchi di rumorosi bergamaschi. tanti italici in gen. tante belle bambine, davvero. tipo la ragazza "dimensione danza". oggi tortellini a pranzo e spaghetti a cena. abbiamo preso la sangria al supermercato. la figlia del padrone, elena, non è niente male. lele e stefano però hanno dato chiari segni di omosessualità. 22.00 prendiamo il bus e andiamo a valencia. serata moscia. rientriamo in taxi con donna al volante che non sa la strada e che puzza d'aglio. che cueo.

11/08/2007

0.00 rifornimento, lele pesta sull'acceleratore. 1.35 1000km.
ore 2.00 finalmente in spagna.
ore 5.00 dopo mille e mille peripezie e quattro porchi de nicola e quel stronzo pachistano che non ci lascia entrare in un parcheggio semivuoto... andiamo a letto. parcheggio sotterraneo, un salasso.
alle 9.00 nico e lele sono già svegli, non si dorme. colazione e dopo mille tentativi riusciamo a beccare la linea della metro in funzione. parco guell, sagrada famillia, rambla, catedral e pranzo che non arriva più. siamo cotti e decidiamo di rientrare. docce e alle 17.00 siamo a letto. abbiamo provato a chiamare a valencia x dei camping. niente. sempre più difficile. stefano si è comprato la borsetta a tracolla x standardizzarsi (???). i colombi sono più piccoli e hanno un verso strano. alle 20.00 usciamo, seratissima e alle 2.00 ripartiamo per valencia.

10/08/2007

9.30 partenza dai magazzini frighetto, destinazione vibercar.
10.30 il figlio del pappa ci consegna il camper.
12.00 carico completo e partenza ufficiale per barcellona (30.091km).
ci fermiamo a prendere pane e giornali. dopo 5 min. ci rifermiamo perchè c'è odore di gas. mah...
14.30 prima sosta, 18.00 seconda, 18.30 primo rifornimanto. 19.00 sbarco in francia. ma quante volte si paga? bantiti francesi!!! 22.00 stop tecnico, pausa pisciatina + cena. 700km fatti, cominciamo a esser stanchi. turno di lele alla guida, ce la faremo ad uscire dal parcheggio? il frigo non si apre, il freezer non si chiude, ergo nico bes-ciema. approposito, nico è montato sulla tavola e naturalmente si è rotta la gamba. con il tecnico lele ha provato a sistemarla con scarsi risultati. cauzione che se ne va? io dormo dietro in basso, con stefano sopra. nico e lele insieme sopra il posto di guida. abbiamo un sacco di roba, ma ci stiamo bene. gagliardi. il bagno è bello grande, e il bello è la tazza del cesso che gira! si, gira. comoda. oggi abbiamo mangiato paninazzi, boni, ma domani meglio qualcosa di caldo. non si riesce a dormire, balla tutto.

L'ultima estate

Dedicato a Nicola, per il suo trentesimo compleanno
e perchè è una brava persona.

estate 2007, su le mani, giù il gettone, rosà-spagna in camper
protagonisti, vip e star: alberto, stefano (frigh con l'acca) , nicola (nico), emanuele (nome in codice: il mangia), e il camper (coche-cama, estandard no doble)
scritto in viaggio o prima di andare a letto sul quadernetto a quadretti dei transformers con stiliografica blu
senza correzioni o censure, dal mio punto di vista

mercoledì 29 luglio 2009

la gente della notte

La notte è più bella, si vive meglio, per chi fino alle 5 non conosce sbadiglio,
e la città riprende fiato e sembra che dorma, e il buio la trasforma e le cambia forma
e tutto è più tranquillo tutto è vicino e non esiste traffico e non c'è casino
almeno quello brutto, quello che stressa, la gente della notte sempre la stessa
ci si conosce tutti come in un paese, sempre le stesse facce mese dopo mese
e il giorno cambia leggi e cambia governi e passano le estati e passano gli inverni,
la gente della notte sopravvive sempre nascosta nei locali confusa tra le ombre.

La gente della notte fa lavori strani, certi nascono oggi e finiscono domani,
baristi, spacciatori, puttane e giornalai, poliziotti, travestiti gente in cerca di guai,
padroni di locali, spogliarelliste, camionisti, metronotte, ladri e giornalisti,
fornai e pasticceri, fotomodelle, di notte le ragazze sembrano tutte belle,
e a volte becchi una, in discoteca, la rivedi la mattina e ti sembra una strega,
la notte fa il suo gioco e serve anche a quello a far sembrare tutto, tutto un po' più bello.

Parlare in una macchina davanti a un portone ed alle quattro e mezzo fare colazione
con i cornetti caldi e il caffelatte e quando sorge il sole dire buonanotte
e leggere il giornale prima di tutti, sapere in anteprima tutti i fatti belli e brutti,
di notte le parole scorrono più lente però è molto più facile parlare con la gente,
conoscere le storie, ognuna originale, sapere che nel mondo nessuno è normale.
Ognuno avrà qualcosa che ti potrà insegnare, gente molto diversa di ogni colore.

e di notte che ci si accorge anche di essere highlander. certe notti, certe notti sciolte come direbbe ghido, non è mai successo (e mai succederà) che pagassero per me. ci vediamo dopo il tramonto, quando le differenze le vedono solo gli incazzati, solo tu, quando conosco le persone buone e tu l'invidia. tanti auguri, ne hai un sacco di bisogno!

lunedì 27 luglio 2009

cose così

Highlander

il mio amico michele dice che questa è la più grande cagata che abbia mai detto, ma è seriamente preoccupato perchè di solito sono piuttosto serio. infatti sono una persona saggia dopo una certa ora, e io con michele parlo sempre tardi, al fondo di un bicchiere, quindi anche più sincero.
ho scoperto che sono un highlander.
e mi serve una spada.

celtic league

ci danno due posti in celtic league (e a sto punto bisognerà cambiargli nome). andiamo in un'incubatrice per piccole squadre belligeranti che crescono talenti per fare nere le grandi nazionali. andiamo per fare la nostra porca figura e per migliorarci. e chi ci mandiamo? roma e il pò. ma se è tutto in veneto il rugby, porco giuda ladro cane mas-cio!
La storia, le strutture, i giocatori, la cultura, i tifosi, tutto a padova, rovigo, treviso, san donà, feltre...
non c'è più niente di orgoglioso nell'andare in celtic league, solo un'altra volta dovremo adattarci a decisioni nazional-impopolari

martedì 21 luglio 2009

adios

un ricordo speciale per nino os-ciara,
perchè ero "un giovane di belle speranze, un virgulto della meglio gioventù"
e il futuro era nelle mie mani.

coltivatore diretto, padre, nonno, ma soprattutto un gran poeta,
di quelli di campagna, aulici anche se ignoranti,
acuti e raffinati quanto sudati,

col "vu" imparà in guera,
parlava con passion
col vin cavà daea tera,
cantava da campion

alsate os-ciara!

lunedì 20 luglio 2009

musica nel parcheggio
















quel gran artista che è giuliano palma, il suono grande, la voce perfetta, ti mette una voglia involontaria ed incontrollata di molleggiare, di fare il trenino col "passu", di picchiare skippy, di bere cabernet zapatista, di essere il robin hood di questo sherwood festival, di sondare la fauna locale, di comprare oggettistica da straccioni, di accendere un fumogeno, di mangiare la frittura e poi star male, di dare a daniele nichele il nome di quarto conte, di fare eeeh come czilio, di mangiare panini onti e crocchette, di cantare yo son la terra y tu el radiccio con lele e nicola.

poter andare a un concerto di giuliano palma è un privilegio, costa poco e ti diverti tanto, e tutto è più bello. it's a wonderful wonderful life!

mercoledì 15 luglio 2009

ferie

anche questo anno ho ceduto, non son più er ghepardo de na volta. vado in ferie in corsica. mi sono lasciato trascinare dalla valentina. pensavo peggio, mi è andata piuttosto bene. anche perchè la condizione di andar via era quella di fare anche un pò a modo mio. turismo impegnato.
praticamente alloggiamo in centro, nell'entroterra, in montagna insomma, e poi ogni giorno ci spostiamo e svisceriamo quest'isola. facciamo anche mare, per forza, sennò non torno a casa vivo.

mi documento tipo per un esame di stato. studio guide, web, stradali e mappe varie. penso che scriverò un diario, come quella volta là in spagna, "i diari del camper" o "spagna 2007", non c'era mica il nome sul diario, anche se un nome bisognerà pur darglielo a ste memorabili ferie. allora ho tirato fuori il quadernetto e ho riletto tutto due anni dopo; beh che ben che l'ho scritto. c'è un pò racchiusa la caratteristica saliente di ognuno dei quattro avventurieri... e noi non siamo cambiati per niente nel frattempo. e allora alla fine ho deciso che è giusto pubblicarlo. così nicola si toglie la curiosità (e anche stefano, che sembra tanto... ma alla fine lo vuol vedere anche lui). è il diario di un viaggio generazionale, noi contro tutti. una storia felice. con il lieto fine, ma senza il nome. ma un nome bisognerà pur darglielo a ste memorabili ferie.

martedì 14 luglio 2009

champions girls bible

genesi: io e nico a s.croce
esodo: con lele, stefano e nicola ogni sera su e giù
numeri: quella volta che la silvia giocava con le posada e col megafono ne feci beffa pubblica
giudici: michele el romanaccio, so cugin passuo de tosin, isaia el balbo
rut: boz
re: o meglio regina, quella volta che la martina simonetto ha fatto rissa con un'altra
cronache: tante donne e birra, ma soprattutto donne con la birra
salmi: mejo de un porton, mejo de un porton! oppure i dialoghi dea minusso, o la proprietà di linguaggio della tania
proverbi: ci saranno anni di vacche grasse e anni di vacche magre, l'importante è che ci siano sempre vacche; oppure e femane xe come i mas-ci, co do chii in pì de sicuro no te te lamenti
cantico dei cantici: dalla quarta in su, in corsa
sapienza: martina s che abbandona le posada per lo special
isaia: el balbo, vedi giudici
geremia: GDP, ha giocato il primo anno solo, ma rideva sempre
lamentazioni: alessandro kzilio il procuratore dei calciatori, detto micio, manca un pò di fi.ga, quella che vendono in oratorio
apocalisse: gigi zanetti che alza la coppa

i segnali

aaa cerco rabdomante o sensitivo che sappia scovare o percepire i famigerati segnali di ripresa paventati dal mio carissimo presidente del consiglio.
tutto sto ottimismo predicato e ostentato non lo capisco proprio... a giugno non ha lavorato nessuno, a luglio lavorano tutti ma a settembre chissà. prova a domandare alla alice che bello restare ed essere senza lavoro. chiedi ai diplomati e laureati di quest'anno di avere fiducia, che un lavoro tanto lo trovano...
ma a sentirlo l'italia è un paese sano e forte, è tutta una questione psicologica. allora a me serve un interprete perchè non capisco proprio. oppure uno psicologo.
stiamo mantenendo inalterato il nostro stile di vita sperando che si riparta, me la crisi c'è e anche forte. il debito schizzerà alle stelle perchè lo stato non incasserà più iva e tasse, chè se una ditta sparisce non versa, chè se uno non lavora non compra!
un minimo di qualche manovra bisognerà pur farla o stiamo qua ad aspettare garibaldi?

giovedì 2 luglio 2009

Statali sul posto di lavoro

OLE'

Martedì 21 luglio ore 17.00 - Stadio Briamasco di Trento
JUVENTUS F.C.-VICENZA CALCIO

mercoledì 1 luglio 2009

Afterhours - “Il paese è reale”

Testo: M. Agnelli

Dici sempre le preghiere
Conti sempre fino a dieci e
Preghi ancora che
Non tocchi a te
Decidere

Piangi fermo in tangenziale
Inseguivi una cazzata
Era splendida e dorata
Fresca e avvelenata

Ma il paese sa affondare
Tutto intorno a te a ballare
Bestemmiando disprezzare
E riderci un po’ su

E tu vuoi far qualcosa che serva
E farlo prima che il tuo amore si perda

...

Adesso fa qualcosa che serva
Che è anche per te se il tuo paese è una merda

C’è una strada in mezzo al niente
Piena e vuota della gente
E non porta fino a casa
Se non ci vai tu

Io voglio far qualcosa che serva
Fammi far solo una cosa che serva
Dir la verità è un atto d’amore
Fatto per la nostra rabbia che muore.

martedì 23 giugno 2009

La valigia di cartone

«Non amano l’acqua, molti di loro puzzano perché tengono lo stesso vestito per molte settimane. Si costruiscono baracche di legno ed alluminio nelle periferie delle città dove vivono, vicini gli uni agli altri.

Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti. Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso di cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci. Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente antichi dialetti.

Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l’elemosina, ma sovente davanti alle chiese donne vestite di scuro e uomini quasi sempre anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti. Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro.

Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti. Le nostre donne li evitano non solo perché poco attraenti e selvatici ma perché si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando le donne tornano dal lavoro.

I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel nostro paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, attività criminali».

La relazione così prosegue: «Propongo che si privilegino i veneti e i lombardi, tardi di comprendonio e ignoranti ma disposti più di altri a lavorare. Si adattano ad abitazioni che gli americani rifiutano purché le famiglie rimangano unite e non contestano il salario. Gli altri, quelli ai quali è riferita gran parte di questa prima relazione, provengono dal sud dell’Italia. Vi invito a controllare i documenti di provenienza e a rimpatriare i più.

La nostra sicurezza deve essere la prima preoccupazione».

Il testo è tratto da una relazione dell’Ispettorato per l’Immigrazione del Congresso americano sugli immigrati italiani negli Stati Uniti, Ottobre 1912.

Fonte: Rainews24

venerdì 12 giugno 2009

Intercettazioni














Lascia anche tu il tuo messaggio di cordoglio.

domani è santantoniovotantonio

Dal Corriere della Sera, Floris quello di Ballarò dice «Non ci serve un Obama ita­liano, ci serve un nuovo Gari­baldi. Che sappia rifare l’Ita­lia, ma stavolta per bene». Ma l’identikit per ora non ha volto: «Il bello di Garibaldi è che non se lo immaginava nessuno. Sarà una persona capace di dare a tutti gli italia­ni la possibilità di farsi un fu­turo».

SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII Garibaldi, si si si si si si Garibaldi!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! vai, anche io voglio Garibaldi, Anita, il cavallo, l'eroe, i due mondi e mille bravi guaglioni vestiti di rosso!!!!!!! GA-RI-BAL-DI! GA-RI-BAL-DI! GA-RI-BAL-DI! GA-RI-BAL-DI! GA-RI-BAL-DI! aléééééooooooooaléééééooooooooaléééééoooooooo

SILVIO INTERCETTAMI!!!! vecchio pervertito! c'ha ragione benigni e pure beppe grillo, che fa tante sparate ma alla fine dice quello che pensano milionate di italiani, che sono meno di quelli che lo votano (?), ma sono sempre milionate. GA-RI-BAL-DI! GA-RI-BAL-DI! GA-RI-BAL-DI! GA-RI-BAL-DI!
votantoniovotantoniovotantoniovotantoniovotantonio...iiitalianiiiiiiiiiii!
GA-RI-BAL-DI! GA-RI-BAL-DI! GA-RI-BAL-DI! GA-RI-BAL-DI!

e intanto le elezioni le ha fatte anche il Libano e domani l'Iran. Democratiche. Sogna Beirut con Hezbollah e cristiani nella stessa coalizione, Tehran spera in santantoniovotantonio. approposito, in Iran gli ebrei sono la minoranza più tutelata, e sono più al sicuro che in patria. evvai!GA-RI-BAL-DI! GA-RI-BAL-DI! GA-RI-BAL-DI! GA-RI-BAL-DI!

lunedì 8 giugno 2009

another brick in the wall

che cassola sia un paese abitato da deficienti era già noto - per maggiori informazioni chiedere al mio amico nicola, massimo esperto sull'argomento - ma che fossero talmente cerebrolesi da accettare il più sporco dei nepotismi in seno al pdl.....
la signora pasinato è il nuovo sindaco di cassola (vi). complimenti e buon lavoro

Al voto!

06-07 Giugno 2009 - Elezioni Europee
sono andato a votare come mio solito. non perchè sia un diritto-dovere, ma perchè credo molto nel voto, forse l'unico strumento di azione democratica che possiedo. credo molto nel potere del mio voto. credo che chi non ci crede è già morto. credo nel cambiamento, credo nell'utilità di ogni singola scheda per cambiare le cose anche solo un pò alla volta. credo che se le cose vanno male è proprio colpa di quelli che dicono "sono tutti uguali, tanto non cambia niente". credo nel voto responsabile. non credo nel voto per simpatia o nel voto condizionato o nel voto per moda. credo che noi italiani siamo il più politicamente ignorante dei popoli europei. e qualcuno ne va anche fiero. ergo ci meritiamo quello e quelli che abbiamo. ma io credo che posso cambiarlo. se tu vuoi restare così...

giovedì 4 giugno 2009

a modo mio

20 anni fa, uno che faceva ballare un carroarmato con due borsette di plastica in mano, che neanche benigni nella vita è bella mi ha lasciato un'immagine così, non capivo perchè il governo cinese sparasse a quei giovani. ora lo so.
c'è qualcuno che crede che quello che è buono per lui è il meglio per tutti. se sei Gesù o Allah o Buddha magari funziona anche. se questo personaggio è al governo allora probabilmente crederà che vada bene per tutto il popolo. ma a modo tuo non è a modo mio!
e guarda che non mi dà fastidio il modo tuo se non intriga il modo mio. ma a modo mio devo sapere che fa bene a me ma non necessariamente agli altri. lo voglio io ma non gli altri, lo capisco io ma non gli altri e anche il contrario, magari quello che fa male a te a me non fa male. beh mi fermo, ma hai capito o no?

lunedì 25 maggio 2009

la mezza stagione

ti auguro il bene che non vedi più, quello che non sai più dov'è...
una giornata di primavera col sole e un pò di aria, la mezza stagione, col freddo alle spalle e il sole in fronte. una serata fresca a passeggio, il cuore libero e il pensiero puro. un gelato e una sagra con le tue schifezze preferite.

Ma domani, domani, domani, lo so
lo so che si passa il confine,
e di nuovo la vita
sembra fatta per te
e comincia
domani


domani è già qui, appunto

giovedì 14 maggio 2009

qui si fa l'italia ... o non si fa

torna l'angolo della cultura (o dell'ignoranza, a seconda dei punti di vista).

le italiche gesta del 500

tra la disfida di barletta 1503 e la battaglia di lepanto 1571 in mezzo sta, e ne ricorre il 500° anniversario oggi, la battaglia di agnadello.


usciti dal buio medioevo, nel secolo in cui i paesi europei prendono la forma che più o meno hanno ancora adesso e si accaparrano i primi territori coloniali, l'italia ancra non esiste, è frammentata in piccoli stati di poca influenza e potenza che praticamente sviluppano la cultura del rinascimento solo perchè se avevano più soldi avrebbero fatto le guerre come gli altri. la penisola stessa è preda di francesi, spagnoli, gerrmani di vario tipo. ma roma, firenze e venezia sono la culla di tutti i movimenti artistici e spinte culturali, mode, buone maniere, amanti, poeti, e anche soldati di ventura chè la guerra era proprio un must a quel tempo, anche d'esportazione.

venezia con la repubblica serenissima se la passa benon. ha gli influssi del mondo arabo che le hanno dato scaltrezza nel commercio, nella scienza e nella tecnica, e una saggia gestione dei territori che le consegnano popoli felici di stare sotto paron. tutti orgogliosi di essere veneziani. a un certo punto venezia va dal trieste a bergamo, dal trentino al polesine, e poi istria, dalmazia, isole greche, cipro e grosse città portuali in tutto il mediterraneo. la vita sorride così tanto a venessia, nel paltan generale che è l'italia, che gli altri stati fanno una lega per combatterla, la lega di cambrai. sti invidiosi.

in quel di agnadello, sull'adda, al 14 maggio 1509, le forze veneziane seppur valorose, vengono sconfitte da francesi e mercenari svizzeri della lega in numero doppio ai nostri (nostri perchè i veneziani al tempo cominciavano a schierarsi in nome dell'Italia, che resterà un'idea più che un concetto ancora per molti anni).
sconfitta di poco conto dal punto di vista tattico, tanto è vero che napoleone 300 anni dopo troverà venezia con quasi gli stessi territori.
sconfitta devastante dal punto di vista morale. venezia non ebbe più il coraggio di sfidare i potenti.

se venezia avesse vinto, oggi noi saremo più saggi, più ricchi, più potenti, più rispettati, più italiani e un sacco di altri vantaggi.



chicca: tra i francesi stava il generale Lapalisse, quello diventato famoso dopo morto. una ballata girava sulle sue gesta di grande condottiero che se non fosse morto farebbe ancora invidia ma invidia in francese è envie che se ci metti uno spazio in mezzo diventa en vie, cioè in vita, quindi se non fosse stato morto sarebbe ancora in vita. tiè

martedì 12 maggio 2009

mercoledì 6 maggio 2009

se ne dicon di parole...

un mese intenso, pregno, fondo, tanto. tanto in giro, tanto da solo, tanti pensieri, tanta filosofia, tante idee, punto della situazione, chiarezza e maturità, riflessioni. tantissimo da dire e impossibilità di tempo per fissarlo per iscritto.
A4,Milano,fiera,Lentate sul Seveso,A4,tangenziale,Pavia,A4,Rho,Rosà, Padova,Roma,treno,1Maggio,lavoro,mangiare e camminare, metro,er Pommidoro e er Pallaro, b&b piccolo principe,cino-pachistani ma soprattutto grandi maghi.
perchè la magia esiste, basta sapere dove stà.
.
.
.
guarda, guarda questa cravata...

venerdì 3 aprile 2009

caro amico ti scrivo


















5 anni,
sono diventato grande,
ciao amico mio

martedì 31 marzo 2009

fine settimana di fine marzo

si viene e si va... anca se...
venerdì sera calcetto col campo bagnato. te si un furbo, anca se no te te si fato mae.
venerdì notte per la bassano bene con Johnny Spezifico e le sue girls. te si el mejo, anca se no ghemo bevuo gnente.
sabato sera cena a sorpresa chez Ivan BV Miassi, festeggiato Leo MN Caegaro che parte per l'australia causa essersi fatto la prof di inglese del corso aziendale. tipo alvaro vitali con la professoressa del doposcuola. e con una bella torta con scritto va farteo metare in cueo da un canguro. te si un grande, anca se in australia no te tea pasarè ben.
giovedì sera il signorino Lekken ha dato le dimissioni dalla premiata ditta. ieri ha finito. te si un mona, anca se te si convinto de no.
domenica mattina mal di pancia. non se ne è ancora andato. te si maeà, anca se no l'è un virus.

venerdì 20 marzo 2009

rifondAzione Cattolica

La cupola non regge, la presidenza è allo sbando...
cerco rivoluzionari e combattenti con un sogno.
hasta la victoria!

operazione propaganda

in veneto ci sono alloggi per una popolazione pari a quella del 2022. cosa ti serve costruire ancora?
in italia c'è una nuova legge contro le molestie (telefoniche) alle donne. cosa ti serve la legge se le intercettazioni non costituiscono "prove"?
per non fare fallire catania (pdl) sono stati mandati più soldi che in tutto il veneto. cosa ti serve il federalismo?
300 mln per la spazzatura a napoli. soldi veri spesi contro la crisi?
Mastella fa cadere un governo e viene assunto dall'altro per le europee. cosa ti serve sta brava gente?
silvio promette una base agli americani senza dir niente a nessuno. cosa ti serve un altro 10% di stranieri (americani cioè extracomunitari con seri problemi di integrazione)?
le leggi ad personam del premier sono evidenti. cosa ti serve difenderlo?

mercoledì 18 marzo 2009

Viaggio solo

L'importante è il viaggio e non dove si va... ha senso quindi che «un viaggio ha senso solo senza ritorno». D'altronde Grignani è un esperto di "viaggi". E poi quando arrivi finisce tutto.
Confusione; importante è il cammino e non la strada.
Henry Miller diceva che la destinazione di un viaggio «non è mai una località ma piuttosto un modo di vedere le cose».

sento la primavera

lunedì 16 marzo 2009

el lobo hombre

ogni cosa al suo posto, ognuno in cerca del suo posto nel mondo, ogni stella nel proprio angolo di cielo.... così nell'immaginario collettivo certe cose stanno qua e altre là, nel loro habitat naturale.
dove stanno i lupi mannari? secondo me nei boschi, nei villaggi di campagna, e in piccole città dell'est europa.
allora cosa ci fa un uomo lupo a Parigi? scarno, pallido, malaticcio, un criminale romantico, triste, solo, vittima di sé stesso, cosciente come uomo, violento come animale; così me lo immaginerei.
e invece no...
intanto questo è un lupo uomo. è un lupo buono, che viene morsicato dal mago del Siam e prende così la maledizione di diventare uomo ogni notte di luna piena. E le sue vittime sono prostitute. Perchè?

vi consiglio sto libro, "Il lupo mannaro" di Boris Vian, se riuscite a trovarlo (sfida vera), che mi sono regalato per il mio compleanno. Un breve folle racconto.
E ringrazio pubblicamente Giuliano Palma per avermi fatto conoscere una canzone molto interessante e per avermi fatto venire voglia di scoprire e di cercare qualcosa, questo libro, e poi un altro e un altro ancora di conseguenza.

Bisogno di contatto - lele escluso

C'mon, c'mon, c'mon, c'mon now
Touch me, babe
Can't you see that I am not afraid?

lunedì 2 marzo 2009

troppo avanti

cammina cammina cammina arriva una canzone de ErPiotta che si chiama "Sto troppo avanti"... casualmente? mah...

problema che se stai troppo avanti non vedi più quelli dietro
problema che se stai troppo avanti non senti più quelli dietro
problema che se stai troppo avanti non ascolti più quelli dietro
problema che se stai troppo avanti credi di esserci solo tu
problema che se stai troppo avanti non ti interessi più degli ultimi in fondo
problema che se stai troppo avanti non hai nessuno con cui parlare
problema che se stai troppo avanti pensi solo a mantenere la posizione
problema che se stai troppo avanti se diventi secondo è una sconfitta
problema che se stai troppo avanti non vedi il retro di nessuno
problema che se stai troppo avanti non impari da altri
problema che se stai troppo avanti sei solo

...e poi muori

lunedì 23 febbraio 2009

orgoglio italico

ieri sera ho preso un predicozzo fascista dal solito fascista che sblaterava sulla sinistra e sul berlusconi nazional-popolare. si è finiti sull'orgoglio italico che sta nelle italiche genti e gli imprenditori pan, vin, sopressa, baston, tornio e fresa. altro che le imprese statali, i sindacati e roma, etc, etc...

allora volevo ricordarti dell'Eni, di Finmeccanica, Augusta, Fincantieri, di Enel (da oggi secondo gruppo UE per produzione energia, leader anche in Spagna e Slovacchia - francesi EDF di merda arriviamo e stavolta Suez ce la compriamo) esempi del successo italico all'estero con capitale statale.

per fortuna che so trovare solo il marcio del mio paese...

venerdì 20 febbraio 2009

venare gnocoearo

venerdì gnoccolaro, giovedì grasso, carnevale, giannini, olimpico, oro, petrolio, medioriente, spezie, mirra, re magi, cammelli, iran, barba, papà, nonno, asparagi, punte, doppie, multiple, metano, gas, coca-cola, stefano, aaa, renato, pozzetto, ragazzo di campagna, trattore, cavalli da tiro, fune, montagna, baita, lago, francesco, clio rossa, seminario, giornata studio, animatrici, storie d'amore, malo, libera nos, latino, duce, buio, luce, engi, proiettori, campi da rugby, terzo tempo, birra, ridere, divertimento, giornata di sole, tagliare erba, piante da frutto, cena nel brolo, lucciole, stelle, kenshiro, nanto, ponte, alpini, muli, russia, esercito, licenza, vacanza, caldo, spagna, festa, compleanno, regalo, tiziano ferro, ghisa, bicicletta, pantani, pirata, rum, l'havana, che guevara, libertà, ehm...

arrivato a libertà non riesco ad andare avanti. su amore, o dio riuscirei ad andare avanti, ma da libertà in su non so andare. cosa che sia? sarà sto venare gnocoearo...

martedì 17 febbraio 2009

Noi due, insieme

Adesso fa qualcosa che serva
Che è anche per te se il tuo paese è una merda
C’è una strada in mezzo al niente
Piena e vuota della gente
E non porta fino a casa
Se non ci vai tu
Io voglio far qualcosa che serva
Fammi far solo una cosa che serva
afterhours

lunedì 16 febbraio 2009

drogato drogato drogato

allora mercoledì son stato in spagna, n'altra volta, tanto per sentire aria di casa.
solito viaggio di lavoro mordi e fuggi. Aereo fino a Madrid, poi treno fino a Valladolid. Andata, visita, ritorno.
All'aeroporto di Venezia la vedono subito la faccia, e pensano: "eccolo il drogato, drogatodrogatodrogato!" e giù a passare il tampone dappertutto sulla mia borsa e intanto mi chiedono (fin che la ispezionano, cioè davanti al naso) "che cos'hai dentro?". Una bomba, tre coltelli e alcune pistole? ma dai... e a tutte le donne facevano togliere le scarpe col tacco, gli stivali o gli scarponi.
All'aeroporto di Madrid invece cercavano i terroristi baschi, e a meno che tu non abbia un cognome con tre x, due z e sette h, non ti fermano.
Alla faccia dell'Italia, aeroporto unico per tutta la città e di gran lunga il più importante del paese; terminal T4, un colosso, tutto nuovo per i voli low-cost; metropolitana; taxi a basso costo; treno ad alta velocità dove ti regalano anche le caramelle; etc, etc, perchè quando la Spagna era in crisi i lavori li hanno fatti e di bruttobrutobruto. adesso staranno anche male, ma le strutture ce l'hanno tutte. Non è che trovo solo i difetti al nostro paese, è che vedo i pregi degli altri. e poi la spagna non fa testo. sempre la migliore. chiedere alla cumpa.
però tristezza perchè niente festa. niente, zero, manco. Prima volta. Devo farmi valere di più.

mercoledì 11 febbraio 2009

Ti amo

Cercami in una bettola o per strada,
nei luoghi dove si incontra la gente,
dove meglio si nasconde la mia solitudine.

venerdì 6 febbraio 2009

bill gates chi?

bill gates adesso non lavora più. ha fatto talmente tanti soldi che adesso fa il filantropo e il mecenate; l'organizzazione umanitaria più grande del mondo e la fondazione che elargisce più soldi sono lui e sua moglie. fa più beneficenza lui che mezza europa in aiuti economici. addirittura ha lasciato ai figli le briciole, già scritto sul testamento. ma daltronde i soldi sono suoi e ci fa quello che vuole. cioè lui ha fatto un'invenzioncina che ci ha rivoluzionato la vita, una delle maggiori scoperte del secolo scorso. poteva andare avanti a far soldi, poteva avere più sete di danaro. invece no, ha in mente il benessere del pianeta e in particolare la salute dell'uomo. l'altro giorno a un mega summit internazionale si è portato delle zanzare e le ha liberate in sala, per ricordare a tutti che le zanzare mordono tutti, anche i ricchi, e che la malaria la potrebbe prendere anche un americano o un europeo. che la malaria c'è ancora, e tanta, in giro per il mondo. sgomento. ah, davvero? si.

frattanto l'italia è uno dei paesi che se ne frega, anche se al governo ci sono i difensori dei valori cattolici, i crociati dell'etica, i cavalierini.

il parlamento italiano su proposta della lega nord e con l'avvallo della maggioranza (forza italia + alleanza nazionale=popolo delle libertà) ha approvato una legge che impone ai medici la denuncia alle autorità competenti se un paziente risulta immigrato irregolare (detto anche clandestino). la lega esulta. infatti è così che si combatte l'immigrazione... ma non è che ci saranno meno negretti sotto casa tua. eh no, ma così si assicura un miglior servizio sanitario ai cittadini onesti. Difatti avranno tutti più bisogno degli ospedali quando contrarranno la tubercolosi o la febbre gialla o la malaria perchè quello in coda davanti a te era malato e non è andato a curarsi sennò lo espellevano. E i tuoi cari saranno i primi caro il mio padan. se non per valore cristiano pensa almeno ai tuoi bisogni veri.

martedì 3 febbraio 2009

oy, ?que pasa?

In Sri Lanka il ministro dei diritti umani è anche ministro dei disastri naturali,
gli Afterhours vanno a San Remo,
mia mamma fa un corso di Pentateuco,
tutti tirano le scarpe ai capi di stato,
l'Italia concede base agli americani ed eutanasia al popolo,
la Polizia picchia il popolo,
Silvio manda in TV gli stupri e Cogne, Perugia e Garlasco, così non pensi alla crisi
la crisi in Italia non c'è,
forse la Fiat si compra la Chrysler,
intanto abbiamo regalato l'Alitalia a qualcuno e nazionalizzato i debiti a tutti,
in Inghilterra fanno un casino per la presenza di operai italiani (!),
il Vicenza va piuttosto bene in serie B e fa acquisti più della Juve,
la Juve ha perso due partite di seguito,
i miei amici si lasciano dalle morose, le mie amiche si sposano, gli altri prendono i voti,
Facebook tira più di Tweeter,
Skype è gratis ma non lo usa nessuno,
le lampade fanno i tumori alla pelle ma fa sempre meno male che fumare,
per andare in Turchia non serve il passaporto,
...
etc...
...

lunedì 2 febbraio 2009

festa di carnevale

FAI QUALCOSA DI MERAVIGLIOSO, LA GENTE TI IMITERA'

lo odio sto indispensabilecomesifaanonfarloèunafestabellissimaepoièunatradizionedanonperdere
pensaadhalloweenquellosicheèunritopagtanoaltrocheilnostro carnevale, sarà che la mia mamma mi vestiva sempre da indiano e da cow-boy e non mi ha mai comprato il vestito da zorro, sarà per questo che ho un odio compulsivo represso per la mascherata, o sarà che sono troppo serio, che nelle feste comandate non so più prendermi in giro, sarà che la scelta del costume è una via crucis, sarà che alla fine mi prendo sempre in ultima e sono ancora meno soddisfatto del risultato, sarà che il carnevale viene dopo i mitici giorni della merl(d)a...
chiaro che non mi diverto, anche perchè non è che sono là per divertirmi io, sono là per far divertire gli altri. se loro si divertono di conseguenza viene anche il mio divertimento. non il contrario. quello che è bello per te non è detto che sia giusto o adatto. bisogna fare qualcosa di assoluto, di universalmente stupefacente o meravigliosamente bello. la cosa dell'essere contagiosi funziona, ma non lo devi fare per te, ti devi dare agli altri. è questo il fosso da saltare. non lo capisci se non vuoi capirlo. quando lo capisci hai già perso un sacco di tempo. dalle facce di ieri posso affermare che l'uomo lo capisce prima e meglio della donna. sti grezzi uomini scimmia, eh?!

lunedì 19 gennaio 2009

ci mancano i contenuti

Assolto da Civiltà Cattolica e dall'Osservatore Romano, Facebook resta sotto osservazione da parte della Chiesa Italiana. Un invito alla prudenza nel maneggiare forme di «individualismo interconnesso» come Facebook è arrivato infatti dal portavoce della Cei don Domenico Pompili che ha aperto questa mattina il convegno «Chiesa in rete 2.0» promosso a Roma dall'Ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali e dela Servizio Informatico della Chiesa Italiana.

Don Pompili ha rilevato l'esistenza di un «nuovo individualismo che cresce e che il sociologo spagnolo Manuel Castells non ha esitato a definire «networked individualism» per evocare singoli che rescindono i legami con il territorio circostante, salvo poi moltiplicare le connessioni, magari su Facebook. «Non vi è dubbio che ci siano in giro difensori entusiasti del virtuale che tendono a minimizzare il suo impatto, così come vi sono ostinati detrattori del virtuale che vorrebbe descriverlo necessariamente come antitesi all'umano», ha proseguito il sacerdote. «Non vi è dubbio che è cresciuto il rapporto con la Rete, ma la domanda resta: come dobbiamo essere noi stessi, fino in fondo, senza per questo assumere uno stile linguistico desueto, quando non tautologico, cioè ripetitivo?». «Mi chiedo in che modo questo individualismo interconnesso ridisegna il territorio umano e dunque la dinamica relazionale», ha concluso il sacerdote.

«La sfida di oggi - ha detto il docente di teologia e comunicazioni sociali Adriano Fabris - è quella di trasformare il semplice contatto in vera e buona partecipazione», perchè non sia solo una «esibizione», ma un luogo di «partecipazione etica». Il tutto - ha aggiunto - in linea con l'ultimo messaggio del Papa per la giornata delle comunicazioni sociali, in cui Benedetto XVI affermava che «non tutto ciò che è tecnicamente possibile è anche eticamente praticabile» e nella consapevolezza che «la relazione diretta non può mai essere surrogata».
da Il sole 24 ore

It’s a new day

I’ve been fighting for tomorrow
All my life
Yea I woke up this morning
Feeling brand new
‘Cause the dreams that I’ve been dreaming
Have finally came true

It’s a new day

If you and I made it this far,
Well then hey, we can make it all the way
And they said no we can’t
And we said yes we can
Remember it’s you and me together

It’s a new day!

[will.i.am]

mercoledì 14 gennaio 2009

Italiano medio

Ieri sera ho provato ad avere una discussione con la Chiara Z. che però l'ha chiusa insultandomi come "italiano medio" perchè non conosco niente di quello che succede fuori del mio paese e so solo vedere quello di male che c'è nel mio. A me? Poi mi giunge una mail con le parole che riporto qui sotto...

Prima di tutto vennero a prendere gli zingari

e fui contento, perche' rubacchiavano.

Poi vennero a prendere gli ebrei

e stetti zitto, perche' mi stavano antipatici.

Poi vennero a prendere gli omosessuali,

e fui sollevato, perche' mi erano fastidiosi.

Poi vennero a prendere i comunisti,

ed io non dissi niente, perche' non ero comunista.

Un giorno vennero a prendere me,

e non c'era rimasto nessuno a protestare.

*Bertolt Brecht - Berlino, 1932

Buona libertà e buona verità Chiara, ti aspetterò a braccia aperte.

giovedì 8 gennaio 2009

Buon 2009 (abbarbicato al frigo della casa di Cerbaro)

Eccomi di ritorno dalle ferie lunghe, per la crisi credo o per i tanti ponti, comunque lunghe per tutti. sta crisi...
Non ne avevo bisogno, e invece... fatto stà che ne avevo bisogno.
Grande ritorno al campo invernale con le principesse (e le belve) di 1 media, grande organizzazione = grande soddisfazione.
Feste nevose, Natale e ultimo, visite a parenti e grandi cene. Ultimo dell'anno incasinato (chiaramente colpa della Vale) ma tutto bene. Rilassamento vario, ginnastica dell'ozio, pace e tranquillità.

Ho visto un sacco di film di Natale, quelli che c'è uno pieno di sfighe che sotto Natale proprio non ce la fa e invece la notte della vigilia si sistema tutto. Mielosi, impossibili, extraromantici....bellissimi.

Si perchè quest'anno ho ricominciato a credere nel Miracolo del Natale. All'amore totale, alla pace globale, ai miracoli in generale. Credo nei miracoli, e non credevo si potesse crederci. E a Natale ho scoperto che vengono meglio. E ho pure pregato Gesù che ne facesse un paio. Non ho ancora visto niente, ma sono fiducioso.



e poi sai cosa? il solito sogno, che bussa la notte del primo a chiedere il suo tributo di fatica, sudore e peregr-iere. Il mio buon proposito, la molla per fare, il sogno felice, il mezzo per realizzare i miracoli che chiedo. ce la faccio...



Polvo, barro, sol y lluvia
es el camino de Santiago
millones de peregrinos
y más de un millar de años.
Peregrino, ¿quién te llama?
¿qué fuerza oculta te atrae?
No es el camino de las estrellas
ni las grandes catedrales.
No es la bravura Navarra
ni el vino de los Riojanos
ni los mariscos gallegos
ni los campos castellanos.
Peregrino, ¿quién te llama?
¿qué fuerza oculta te atrae?
Ni las gentes del camino
ni las costumbres rurales.
Ni es la historia y la cultura
ni el gallo de la Calzada
ni el palacio de Gaudi
ni el castillo de Ponferrada.
Todo lo veo al pasar
y es un gozo verlo todo
más la voz que a mi me llama
lo siento mucho más hondo.
La fuerza que a mi me empuja
la fuerza que a mi me atrae
no sé explicarla ni yo
sólo el de arriba lo sabe.

Poesia scritta su un muro lungo il cammino, all'entrata di Najera (Rioja)