martedì 23 giugno 2009

La valigia di cartone

«Non amano l’acqua, molti di loro puzzano perché tengono lo stesso vestito per molte settimane. Si costruiscono baracche di legno ed alluminio nelle periferie delle città dove vivono, vicini gli uni agli altri.

Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti. Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso di cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci. Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente antichi dialetti.

Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l’elemosina, ma sovente davanti alle chiese donne vestite di scuro e uomini quasi sempre anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti. Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro.

Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti. Le nostre donne li evitano non solo perché poco attraenti e selvatici ma perché si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando le donne tornano dal lavoro.

I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel nostro paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, attività criminali».

La relazione così prosegue: «Propongo che si privilegino i veneti e i lombardi, tardi di comprendonio e ignoranti ma disposti più di altri a lavorare. Si adattano ad abitazioni che gli americani rifiutano purché le famiglie rimangano unite e non contestano il salario. Gli altri, quelli ai quali è riferita gran parte di questa prima relazione, provengono dal sud dell’Italia. Vi invito a controllare i documenti di provenienza e a rimpatriare i più.

La nostra sicurezza deve essere la prima preoccupazione».

Il testo è tratto da una relazione dell’Ispettorato per l’Immigrazione del Congresso americano sugli immigrati italiani negli Stati Uniti, Ottobre 1912.

Fonte: Rainews24

venerdì 12 giugno 2009

Intercettazioni














Lascia anche tu il tuo messaggio di cordoglio.

domani è santantoniovotantonio

Dal Corriere della Sera, Floris quello di Ballarò dice «Non ci serve un Obama ita­liano, ci serve un nuovo Gari­baldi. Che sappia rifare l’Ita­lia, ma stavolta per bene». Ma l’identikit per ora non ha volto: «Il bello di Garibaldi è che non se lo immaginava nessuno. Sarà una persona capace di dare a tutti gli italia­ni la possibilità di farsi un fu­turo».

SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII Garibaldi, si si si si si si Garibaldi!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! vai, anche io voglio Garibaldi, Anita, il cavallo, l'eroe, i due mondi e mille bravi guaglioni vestiti di rosso!!!!!!! GA-RI-BAL-DI! GA-RI-BAL-DI! GA-RI-BAL-DI! GA-RI-BAL-DI! GA-RI-BAL-DI! aléééééooooooooaléééééooooooooaléééééoooooooo

SILVIO INTERCETTAMI!!!! vecchio pervertito! c'ha ragione benigni e pure beppe grillo, che fa tante sparate ma alla fine dice quello che pensano milionate di italiani, che sono meno di quelli che lo votano (?), ma sono sempre milionate. GA-RI-BAL-DI! GA-RI-BAL-DI! GA-RI-BAL-DI! GA-RI-BAL-DI!
votantoniovotantoniovotantoniovotantoniovotantonio...iiitalianiiiiiiiiiii!
GA-RI-BAL-DI! GA-RI-BAL-DI! GA-RI-BAL-DI! GA-RI-BAL-DI!

e intanto le elezioni le ha fatte anche il Libano e domani l'Iran. Democratiche. Sogna Beirut con Hezbollah e cristiani nella stessa coalizione, Tehran spera in santantoniovotantonio. approposito, in Iran gli ebrei sono la minoranza più tutelata, e sono più al sicuro che in patria. evvai!GA-RI-BAL-DI! GA-RI-BAL-DI! GA-RI-BAL-DI! GA-RI-BAL-DI!

lunedì 8 giugno 2009

another brick in the wall

che cassola sia un paese abitato da deficienti era già noto - per maggiori informazioni chiedere al mio amico nicola, massimo esperto sull'argomento - ma che fossero talmente cerebrolesi da accettare il più sporco dei nepotismi in seno al pdl.....
la signora pasinato è il nuovo sindaco di cassola (vi). complimenti e buon lavoro

Al voto!

06-07 Giugno 2009 - Elezioni Europee
sono andato a votare come mio solito. non perchè sia un diritto-dovere, ma perchè credo molto nel voto, forse l'unico strumento di azione democratica che possiedo. credo molto nel potere del mio voto. credo che chi non ci crede è già morto. credo nel cambiamento, credo nell'utilità di ogni singola scheda per cambiare le cose anche solo un pò alla volta. credo che se le cose vanno male è proprio colpa di quelli che dicono "sono tutti uguali, tanto non cambia niente". credo nel voto responsabile. non credo nel voto per simpatia o nel voto condizionato o nel voto per moda. credo che noi italiani siamo il più politicamente ignorante dei popoli europei. e qualcuno ne va anche fiero. ergo ci meritiamo quello e quelli che abbiamo. ma io credo che posso cambiarlo. se tu vuoi restare così...

giovedì 4 giugno 2009

a modo mio

20 anni fa, uno che faceva ballare un carroarmato con due borsette di plastica in mano, che neanche benigni nella vita è bella mi ha lasciato un'immagine così, non capivo perchè il governo cinese sparasse a quei giovani. ora lo so.
c'è qualcuno che crede che quello che è buono per lui è il meglio per tutti. se sei Gesù o Allah o Buddha magari funziona anche. se questo personaggio è al governo allora probabilmente crederà che vada bene per tutto il popolo. ma a modo tuo non è a modo mio!
e guarda che non mi dà fastidio il modo tuo se non intriga il modo mio. ma a modo mio devo sapere che fa bene a me ma non necessariamente agli altri. lo voglio io ma non gli altri, lo capisco io ma non gli altri e anche il contrario, magari quello che fa male a te a me non fa male. beh mi fermo, ma hai capito o no?