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mercoledì 28 novembre 2012

ci sono ancora gli idealisti

MILANO - «Li ho chiamati fascisti, sì. E violenti. E squadristi. E figli di papà. Cantavo "Bella ciao", "ho trovato l'invasor"... mentre cercavano di sfondare per occupare la scuola. Da loro sono stata anche malmenata, io che sono una donna e pure vecchia. Ma di qui non mi muovo. Difendo la mia scuola, anche a costo della vita. Sono al servizio dello Stato». Lei è la preside Maria Concetta Guerrera

giovedì 9 giugno 2011

lunedì 6 giugno 2011

Pirati dei Careibi - 3y

A tre anni (3y) dal trionfo elettorale, dal regista più premiato di Milano,
medusa film presenta la saga più famosa del mondo, i Pirati dei Careibi

Non perdere le avventure dei tuoi beniamini:
capitano Jack Sparrow (Silvio B.)
capitano Barbossa (Ignazio LR)
capitano Barbanera (Giulio T)
mastro Gibbs (Roberto C)
Lord Beckett (Angelino A)
Will Turner (Roberto M)
Elisabeth Swann (Mariastella G)
Angelica (Mara C)
Davy Jones (Umberto B)
Sao Feng (Michela Vittoria B)

a bordo della mitica Perla Nera (la casa delle libertà) cercheranno di trafugare i tesori della penisola italica, minacciati da oscure forze staliniste, maledizioni zingare ed eventi culturali!
E nelle migliori sale, ora puoi guardarlo anche in catene!
Happy ending assicurato!







Vi racconto il finale: Jack Sparrow si mette con il pirata Davy Jones e limonano duro-duro.
Dopo i titoli di coda invece si vede mastro Gibbs che gioca agli spadaccini con un profugo nerogaymusulmanoemaoista, e si fa infilzare a più riprese.

mercoledì 23 marzo 2011

co-incidenza

memoria storica: l'italia conquista la Libia nel 1911 (conquistona!)
Lì per la prima volta vengono utilizzati aeroplani per ricognizioni militari, ma soprattutto vengono inventati i bombardamenti aerei. a 100 anni esatti la storia si ripete.
quale maniera migliore per festeggiare il secolo di amicizia Italia-Libia!

mercoledì 17 novembre 2010

cultura, arte... lo sapevate... sapevatelo!

http://www.haltadefinizione.com/galleries.jsp

ciapa sù e meti via

giovedì 4 febbraio 2010

mi son sempre piaciuti gli allevamenti di bovini

che forte!

arriva lui, piccolo e simpatico, (come paolo rossi e fantozzi, anche di più, solo che lui è premier e non comico), va lì a Israele a raccontar barzellette ai frati di Betlemme (pure divertenti) che se la passano malissimo e non vede il muro????????????????? (Betlemme è la città più piccola di Giudea nella Bibbia, e lo è nella realtà)
Giustamente bisogna fermare gli insediamenti, ma va benissimo l'offensiva spropositata su Gaza???????????????
Grande democrazia, la più grande del medioriente, ma il muro e l'occupazione dei terreni?????????????????????????????
E insultiamo pure l'Iran che è uno dei pochi paesi che comprano da noi?????????????????
E allarga pure la grande famiglia: Israele (nostri fratelli maggiori) nella UE?????????????????
è il vantaggio di essere del popolo della libertà, fare ciò che si vuole, dire ciò che si vuole.
siamo tutti con te e gli altri sono comunisti!
che bello essere rappresentati da cotanto presidente. che forte!

PS: l'indifferenza paga!

venerdì 22 gennaio 2010

and justice for all!

processo breve, informatevi.
perchè te la raccontano che hanno fatto la riforma più grande della storia d'italia, ma non è che i processi verranno portati a termine prima (coi nostri super avvocati? l'attività forense l'abbiamo inventata noi...) o i tribunali saranno gestiti in maniera efficiente e con più giudici, liberalizzazione della categoria (prezzi più bassi) o roba del genere.
qua ti danno un termine, e, o finisci il processo o puoi andare a casa.
se lo finisci, la durata del processo viene scalata dal numero di anni a cui si verrà condannati. forte!
e chi vuole la certezza della pena?
1,2,3 liberatutti!

venerdì 9 ottobre 2009

benito berlusconi

usando le tue stesse parole: sei più alto che onesto.
chi non vede le analogie col ventennio ha già perso.
farabutto mammone e fannullone.

venerdì 4 settembre 2009

più in là di uno sputo

mi son fermato sul più bello col diario de "l'ultima estate". manca il più bello, la parte - cronaca + sentimento, ma siccome c'è qualcuno che non si merita di sapere quante volte vado a pisciare al giorno, figurati se mi interessa raccontargli le mie emozioni. impressioni di settembre.
ho passato una bellissima estate. camposcuola e corsica. avrei un sacco di cose belle e positive da raccontare, ma non lo farò.
sono stato in turchia, a ragionar di apparecchi illuminanti, lampade, kebap, thé, caffè, pistacchi, frutta, turche, curdi, smirne, ataturk, europa, bagni, alluminio, minareti, ramadam, bosforo, armeni. ma soprattutto armeni. poi un bel turco biondo e con gli occhi verde chiaro come il mare di rodi mi dice una parola sola: berlusconi. e ride di un gusto e io là che mi rodo di vergogna. black-out. nero-fuori. nero-dentro. volevo restare là, mi sentivo più libero. non volevo tornare a casa. un'angoscia, un'oppressione, prigionia, umidità, buio, soffocamento. alla faccia della casa delle libertà...
mi hai messo in un tutti contro tutti. ma c'è chi resiste.
mi impedisci di parlare. ma c'è chi resiste.
mi fai vedere solo quello che vuoi tu. ma c'è chi resiste.
demonizza pure tutti quelli che a te non si piegano, fammi vivere male, tanto io credo nella resistenza, in garibaldi, nella solidarietà, nella diversità, in dio, nel vicenza calcio, nell'africa e nel medio oriente, in mia nonna pina, nei miei amici, negli stranieri che non ce la fanno più. insomma tu sei l'ultimo della lista. e io sono highlander, e la mia missione ogni giorno sarà convincere una persona a guardare più in là di uno sputo.
salam aleikum

lunedì 27 luglio 2009

celtic league

ci danno due posti in celtic league (e a sto punto bisognerà cambiargli nome). andiamo in un'incubatrice per piccole squadre belligeranti che crescono talenti per fare nere le grandi nazionali. andiamo per fare la nostra porca figura e per migliorarci. e chi ci mandiamo? roma e il pò. ma se è tutto in veneto il rugby, porco giuda ladro cane mas-cio!
La storia, le strutture, i giocatori, la cultura, i tifosi, tutto a padova, rovigo, treviso, san donà, feltre...
non c'è più niente di orgoglioso nell'andare in celtic league, solo un'altra volta dovremo adattarci a decisioni nazional-impopolari

martedì 14 luglio 2009

i segnali

aaa cerco rabdomante o sensitivo che sappia scovare o percepire i famigerati segnali di ripresa paventati dal mio carissimo presidente del consiglio.
tutto sto ottimismo predicato e ostentato non lo capisco proprio... a giugno non ha lavorato nessuno, a luglio lavorano tutti ma a settembre chissà. prova a domandare alla alice che bello restare ed essere senza lavoro. chiedi ai diplomati e laureati di quest'anno di avere fiducia, che un lavoro tanto lo trovano...
ma a sentirlo l'italia è un paese sano e forte, è tutta una questione psicologica. allora a me serve un interprete perchè non capisco proprio. oppure uno psicologo.
stiamo mantenendo inalterato il nostro stile di vita sperando che si riparta, me la crisi c'è e anche forte. il debito schizzerà alle stelle perchè lo stato non incasserà più iva e tasse, chè se una ditta sparisce non versa, chè se uno non lavora non compra!
un minimo di qualche manovra bisognerà pur farla o stiamo qua ad aspettare garibaldi?

mercoledì 1 luglio 2009

Afterhours - “Il paese è reale”

Testo: M. Agnelli

Dici sempre le preghiere
Conti sempre fino a dieci e
Preghi ancora che
Non tocchi a te
Decidere

Piangi fermo in tangenziale
Inseguivi una cazzata
Era splendida e dorata
Fresca e avvelenata

Ma il paese sa affondare
Tutto intorno a te a ballare
Bestemmiando disprezzare
E riderci un po’ su

E tu vuoi far qualcosa che serva
E farlo prima che il tuo amore si perda

...

Adesso fa qualcosa che serva
Che è anche per te se il tuo paese è una merda

C’è una strada in mezzo al niente
Piena e vuota della gente
E non porta fino a casa
Se non ci vai tu

Io voglio far qualcosa che serva
Fammi far solo una cosa che serva
Dir la verità è un atto d’amore
Fatto per la nostra rabbia che muore.

martedì 23 giugno 2009

La valigia di cartone

«Non amano l’acqua, molti di loro puzzano perché tengono lo stesso vestito per molte settimane. Si costruiscono baracche di legno ed alluminio nelle periferie delle città dove vivono, vicini gli uni agli altri.

Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti. Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso di cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci. Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente antichi dialetti.

Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l’elemosina, ma sovente davanti alle chiese donne vestite di scuro e uomini quasi sempre anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti. Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro.

Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti. Le nostre donne li evitano non solo perché poco attraenti e selvatici ma perché si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando le donne tornano dal lavoro.

I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel nostro paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, attività criminali».

La relazione così prosegue: «Propongo che si privilegino i veneti e i lombardi, tardi di comprendonio e ignoranti ma disposti più di altri a lavorare. Si adattano ad abitazioni che gli americani rifiutano purché le famiglie rimangano unite e non contestano il salario. Gli altri, quelli ai quali è riferita gran parte di questa prima relazione, provengono dal sud dell’Italia. Vi invito a controllare i documenti di provenienza e a rimpatriare i più.

La nostra sicurezza deve essere la prima preoccupazione».

Il testo è tratto da una relazione dell’Ispettorato per l’Immigrazione del Congresso americano sugli immigrati italiani negli Stati Uniti, Ottobre 1912.

Fonte: Rainews24

giovedì 14 maggio 2009

qui si fa l'italia ... o non si fa

torna l'angolo della cultura (o dell'ignoranza, a seconda dei punti di vista).

le italiche gesta del 500

tra la disfida di barletta 1503 e la battaglia di lepanto 1571 in mezzo sta, e ne ricorre il 500° anniversario oggi, la battaglia di agnadello.


usciti dal buio medioevo, nel secolo in cui i paesi europei prendono la forma che più o meno hanno ancora adesso e si accaparrano i primi territori coloniali, l'italia ancra non esiste, è frammentata in piccoli stati di poca influenza e potenza che praticamente sviluppano la cultura del rinascimento solo perchè se avevano più soldi avrebbero fatto le guerre come gli altri. la penisola stessa è preda di francesi, spagnoli, gerrmani di vario tipo. ma roma, firenze e venezia sono la culla di tutti i movimenti artistici e spinte culturali, mode, buone maniere, amanti, poeti, e anche soldati di ventura chè la guerra era proprio un must a quel tempo, anche d'esportazione.

venezia con la repubblica serenissima se la passa benon. ha gli influssi del mondo arabo che le hanno dato scaltrezza nel commercio, nella scienza e nella tecnica, e una saggia gestione dei territori che le consegnano popoli felici di stare sotto paron. tutti orgogliosi di essere veneziani. a un certo punto venezia va dal trieste a bergamo, dal trentino al polesine, e poi istria, dalmazia, isole greche, cipro e grosse città portuali in tutto il mediterraneo. la vita sorride così tanto a venessia, nel paltan generale che è l'italia, che gli altri stati fanno una lega per combatterla, la lega di cambrai. sti invidiosi.

in quel di agnadello, sull'adda, al 14 maggio 1509, le forze veneziane seppur valorose, vengono sconfitte da francesi e mercenari svizzeri della lega in numero doppio ai nostri (nostri perchè i veneziani al tempo cominciavano a schierarsi in nome dell'Italia, che resterà un'idea più che un concetto ancora per molti anni).
sconfitta di poco conto dal punto di vista tattico, tanto è vero che napoleone 300 anni dopo troverà venezia con quasi gli stessi territori.
sconfitta devastante dal punto di vista morale. venezia non ebbe più il coraggio di sfidare i potenti.

se venezia avesse vinto, oggi noi saremo più saggi, più ricchi, più potenti, più rispettati, più italiani e un sacco di altri vantaggi.



chicca: tra i francesi stava il generale Lapalisse, quello diventato famoso dopo morto. una ballata girava sulle sue gesta di grande condottiero che se non fosse morto farebbe ancora invidia ma invidia in francese è envie che se ci metti uno spazio in mezzo diventa en vie, cioè in vita, quindi se non fosse stato morto sarebbe ancora in vita. tiè