lunedì 9 dicembre 2013

L'orso non pappa il gruppo

8 Dicembre 2013
come ogni anno, si festeggia. E' una festa a cui tengo. In parrocchia cerchiamo di celebrare la festa dell'adesione dell'AC. E' un gruppo a cui tengo. Semplice, no? E invece ogni anno è un inferno, tra messe organizzate in qualche maniera, gente che non partecipa, pranzi da preparare in pochi, ma soprattutto, i soliti.
Quest'anno vengo invitato praticamente per sbaglio, perchè ormai non si fanno più gli inviti; ora si fanno i proclami sugli avvisi parrocchiali o addirittura su facebook. Ma più che altro perchè ho piantato la classica baruffa col presidente parrocchiale. E siccome l'orgoglio ce l'abbiamo entrambi piuttosto spessorato, si sta come a Berlino, una cortina di ferro. Quindi non c'entro praticamente niente. E mi ritrovo un sacco di gente, la chiesa addobbata dai giovanissimi come mai era stato fatto, e un pranzo luculliano! Sorpresa, gratitudine e perchè no, anche felicità. Certo mancavamo in tanti, i nastri lasciavano il colore sulle colonne e la sala del banchetto era fredda. Ma mica si può avere tutto e di sicuro non si diventa perfetti in un attimo. Ma siamo sulla buona strada su parecchie cose.
Ecco, però torniamo indietro un attimo. Quell'orso di don Giorgio, il nostro parroco, naturalmente non poteva dedicarci uno spazio esclusivo a Messa, quindi ha pensato bene di invitare anche tutti i bambini dell'asilo parrocchiale. Risultato, la Chiesa sembrava la sala d'attesa di una stazione dei treni all'ora di punta, con tutti i treni cancellati e con la neve fuori. Un sacco di gente, assiepata in ogni angolo, che guarda verso un indefinito punto (molti dei genitori/parenti dei bambini dell'asilo non è che frequentino molto l'ambiente...).
E' sempre il solito casino, che al suddetto parroco piace tanto, ma che a noi dell'AC rompe un pò i piani, quella voglia di esclusività, di sentirsi al centro per una volta all'anno.
Naturalmente il buon don Giorgio ci tiene tanto a prenderci in giro noi dell'AC, con la sua sottilissima ironia, e ci organizza la predica-scherzetto. Chiama uno dei bambini dell'asilo, il più cicciottello, gli mette in mano una tessera dell'AC, e poi tira fuori una frittella e gli piazza il dilemma meno dilemma di tutti i tempi. "Andrea, tieni la tessera o vuoi la frittella?". E dove anche io avrei detto, almeno per goliardia o per il più facile dei doppi-sensi, "prendo la frittella", il piccolo Andrea spiazza tutti e fa: "La tessera!". Preso in contropiede e tra l'ilarità del nutrito pubblico non pagante, il rude ma profondissimo don Giorgio ripiega sulla più bella delle descrizioni dell'AC, ma in generale dell'essere cristiani. E racconta più o meno così....

"Quest'estate al campo famiglie in montagna, Andrea non voleva camminare, e per farlo andar su gli dicevamo che se non si muoveva arrivava l'orso e se lo pappava. Allora Andrea aumentava il passo, ma ben presto la situazione si ripresentava. Ogni volta che si attardava sul cammino gli dicevamo che arrivava l'orso, e lui serrava le fila. Finchè una volta Andrea raggiunge il gruppo e fa: "L'orso non pappa il gruppo". Ecco, così è per il cristiano e soprattutto per l'Azione Cattolica. Se uno vuole andare da solo, se uno vuole camminare da solo, non ce la farà. Ma se sta in gruppo, insieme agli altri, può farcela, perchè l'orso non si papperà il gruppo."

Grazie a Dio per il grande carisma di don Giorgio, e grazie all'Azione Cattolica per essere una vera famiglia.

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